Siamo alla seconda edizione di un festival che l’anno scorso ha lasciato il segno, per la grande partecipazione di pubblico, di ospiti e artisti. Quest’anno abbiamo previsto un programma ancora più bello, ricco di nomi importanti e internazionali. Per esempio suoneranno i La Pegadina, fenomeno spagnolo che farà furore anche dalle nostre parti con il ritmo patchanka, stracolmo di allegria e vivacità.
Ci sarà anche Herman Medrano, fenomeno locale che si sta facendo apprezzare in tutta Italia, presenterà il nuovo CD che vede la partecipazione di Caparezza, Piotta e tanti altri nomi di grido.
Ci saranno poi il circo Paniko e tanti artisti di strada, tanti incontri letterari con autori di libri importanti sul tema delle “resistenze” di ieri e di oggi.
Il programma definitivo lo pubblicheremo tra pochi giorni, per saperne di più restate informati attraverso il sito:
https://www.facebook.com/ScarpeRotteFestival
Una Festa della Resistenza di ieri e delle Resistenze di oggi. Vissuta tra Forte Marghera, Forte Carpenedo e Mezzacapo, tre locations che anch’esse a loro modo “resistono” e sono lì a raccontarci e ricordarci dei pezzi della nostra storia e della natura del nostro territorio.
E’ questo, in sintesi, Scarpe Rotte…: una decina di giorni (calcolando che la mostra “Resistenza e Liberazione a Mestre, 1943-1945” a Forte Carpenedo è allestita dal 21 aprile) in cui Festa della Liberazione e Festa dei Lavoratori si tengono per mano, e si passano più volte il testimone.
Un evento nato da un’idea dell’Anpi di Mestre, che ha subito raccolto l’adesione entusiastica – e si è avvalso della creatività e dell’impegno – di Cooperativa Controvento, Cooperativa Forte Carpenedo, Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, Marco Polo System, Arci, oltre che giovarsi del convinto e prezioso sostegno dell’Amministrazione comunale e della Municipalità di Mestre Centro.
Resistenza di ieri e Resistenze di oggi. Ricordare ciò che è stato guardando avanti, coniugare al presente i valori e gli ideali della lotta partigiana e della Costituzione.
Celebrare da un lato il 25 Aprile, rendere omaggio a chi ci ha liberati dal nazifascismo: a figure come quella di Lorenzo “Aldo” Collorio, partigiano combattente nel Veneziano e sul Cansiglio e compagno di lotta di Erminio Ferretto, per decenni tra le figure di riferimento dell’ANPI di Mestre, scomparso a 90 anni lo scorso ottobre lasciando un grande esempio e un enorme rimpianto.
Ma festeggiare insieme anche il Primo Maggio: parlando di lavoro, cardine fondante della nostra Repubblica che sembra a volte essere trattato come una fastidiosa eccedenza. E cimentarsi pure con tante altre contraddizioni dell’oggi: ragionare di ambiente, di integrazione, di diritti e di qualità della vita. In un confronto solare e colorato, che è – vuole essere – incontro, aggregazione, salutare mescolanza di culture. Che è – vuole essere – anche musica e cinema, cibo, divertimento e gioia di vivere.
Come fatalmente succede quando due straordinarie Feste di popolo si tengono per mano.
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