Anchor Test, saperli fare è tanto difficile?

Per l’ottimizzazione di un sito è importante saper fare gli anchor test. Leggendo un articolo che era comparso linkato su Facebook mi si sono rizzati i capelli (quei pochi che ho in testa), vedendo gli anchor test buttati via, senza nemmeno rendersi conto del danno fatto. Il sito in questione è RovigoOggi, metto l’anchor test col loro nome, in modo che se per caso usano tools per analizzare i backlink possono trovare questo articolo e magari imparare qualcosa. Lungi da me (e da noi di BaseMultimedia) fare i saputelli che spiegano cos’è il mondo del web, ce ne sono già tanti di esibizionisti che si filmano di continuo in camicia bianca che questo articolo sugli anchor test non dovrebbe esistere. Quando però mi capitano siti come quello di RovigoOggi, tra l’altro non responsive, eliminando così tutti i lettori da mobile che oggi sono il 90% delle utenze online,  mi viene voglia di farci un articolo per questo sito di web marketing e sperare che possa essere d’aiuto a qualcuno.

Anchor Test alcuni esempi
Un esempio di Anchor Test sbagliato

Il sito che prendo in esame è quello di RovigoOggi, ma ce ne sono molti di sbagliatissimi, fatti magari da agenzie sicuramente costose che hanno puntato tutto sulla visibilità dei banner pubblicitari e qui ne troviamo di meravigliosi, a tendina con lo scrolling, robe serie mica miciomicio baubau ma nulla sulla qualità dell’esperienza del lettore.

Il bello poi è che magari i responsabili web di siti come questo si faranno fare analisi del sito con tool di neuromarketing, ovvero la traccia dell’esperienza che l’utente lascia sul tuo sito, cosa legge e quali pulsanti clicca.

Intanto, come avrai capito, sto lasciando bricioline di anchor test disperse nel testo, per farti capire come vanno fatte. Scrivere (LEGGI ARTICOLO) è da analfabeti del web. Quelli che in gergo si chiamano webeti.

Perchè sono importanti gli anchor test?

Questa è una bella domanda per chi non conosce la SEO, ovvero come migliorare il posizionamento del proprio sito, ovvero per chi fa un prodotto e lo lascia nello sgabuzzino invece di metterlo in vetrina. Lo dico giusto per farti capire l’importanza di seguire poche regole basilari per fare un sito come si deve. Gli anchor test sono parole o porzioni di frasi che rimandano ad altre pagine, interne al sito o esterne, ed offrono un aiuto alla lettura, suggerendo approfondimenti sul tema discusso nell’articolo. Ad esempio finire dentro la pagina di Repubblica.it o di altri siti importati, linkati dentro il testo di un articolo che parla di Web Marketing, magari con il testo sottolineato di un anchor test tipo: “il miglior sito di Web Marketing“, aiuta il tuo sito a posizionarsi con quella parola chiave.

Sempre seguendo questi consigli che sono l’A, B, C della SEO, c’è da segnalare l’importanza dei TAG per le immagini, alt tag e title tag. Le immagini che inserisci nel tuo sito chiamale sempre con un nome pertinente, se c’è una donna con cappello rosso raffigurata nell’immagine non chiamare la foto 124xy.jpg ma donna-con-cappello-rosso.jpg e sul cms che usi, wordpress per esempio, perdi un minuto a scrivere nella descrizione della foto e nel testo alt che si tratta di una donna con cappello rosso. Ovviamente è sottinteso che venga inserita in un articolo con keyword tipo “cappello donna look outfit” e non di prodotti per auto o di lotta alla paradontite…

Tutto chiaro? Capito perché ogni volta che scrivi (LEGGI L’ARTICOLO) con il link sul testo tra parentesi, un analista di google si suicida? E’ bene farci attenzione. Ora lo sai e non hai più giustificazioni.

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